Le parole chiave della stagione produttiva 2023 sono state “piogge” e “caldo”. Sia in Maremma che in Chianti, la primavera di quest’anno è stata caratterizzata da frequenti piogge brevi, soprattutto durante i mesi di maggio e giugno, accompagnate da temperature fresche. La vite ha avviato il suo ciclo con un lieve ritardo rispetto alla tendenza degli ultimi anni, in cui la stagione iniziava anticipatamente. La ripresa vegetativa è stata altresì lenta, facilitando il buon svolgimento dei vari lavori di campagna, tra cui potatura verde, ingabbiatura, lavorazioni e gestione del suolo.
Analogamente alla vite, anche per l’olivo la fioritura è avvenuta in leggero ritardo, è stata abbondante e ha portato a un’ottima allegagione. L’acqua non è mancata in questa annata produttiva; i suoli lavorati e nutriti con abbondante sovescio hanno accumulato molte riserve idriche e humiche, consentendo alle piante di superare agevolmente i periodi di siccità verificatisi nei mesi di luglio e agosto.
Un’annata umida in regime di agricoltura biologica rappresenta una delle sfide più ardue per l’agricoltore. Gli investimenti effettuati negli anni passati nell’acquisto di mezzi e attrezzi più efficienti e moderni si sono rivelati di grande aiuto per la gestione dei patogeni della vite, in particolare della Peronospora. La pratica puntuale di prodotti fitosanitari e la corretta gestione della chioma della vite hanno permesso un controllo abbastanza efficace delle patologie. Nonostante tutto ciò la Peronospora qualche danno lo ha fatto.
Dopo un periodo di grande caldo nei mesi di luglio e agosto, la vendemmia di settembre ha regalato uve con ottime maturità fenoliche.
Di conseguenza, abbiamo ottenuto mosti con un contenuto zuccherino inferiore rispetto alle ultime annate, generando vini più freschi con buone acidità. La qualità generale delle uve e delle olive raccolte quest’anno è stata buona. A causa della Peronospora le quantità però sono più basse che negli ultimi anni.
In cantina, abbiamo scelto di effettuare macerazioni più lunghe e delicate, gestendo con maggiore accuratezza l’estrazione dei composti aromatici e tannici più fini e complessi dalle uve.
La stagione di raccolta delle olive è iniziata leggermente in ritardo a causa delle piogge verificatesi alla fine di ottobre. Le temperature più basse e l’umidità del periodo hanno contribuito a ottenere un olio extravergine di ottima qualità, con note floreali, erbacee e mature, una buona piccantezza e dolcezza, e poche note amare.