L’annata 2022 sarà ricordata come una delle più secche e calde più recenti. Fortunatamente alcune piogge tardive hanno salvato l’uva e le olive da una maturazione squilibrata e da una perdita di quantità, come abbiamo sperimentato in un’altra recente annata calda, quella del 2017. Grazie a scelte agricole molto precise, alla decisione consapevole di utilizzare solo le uve migliori e a un attento lavoro durante la fermentazione delle uve, ci possiamo ritenere soddisfatti della qualità dei vini.
L’anno è iniziato con un inverno secco e lungo, che ci ha permesso di stare molto tempo nei vigneti durante la stagione della potatura. Abbiamo avuto solo qualche pioggia all’inizio della primavera e le gemme hanno germogliato prima del solito. Fortunatamente non abbiamo avuto problemi di gelate.
Durante l’estate, il caldo continuo ha reso la vita difficile alle viti e agli ulivi, anche perché le temperature notturne erano elevate e i venti caldi.
Tuttavia, considerando queste bizzarre condizioni climatiche, le viti hanno reagito molto meglio del previsto. Uno dei motivi sono stati gli incredibili terreni che abbiamo a Nittardi. Sono molto profondi e possono immagazzinare elevate quantità di acqua di falda, il che ha aiutato le viti in questo periodo difficile.
In relazione alla tessitura del terreno abbiamo deciso di applicare la pacciamatura in alcune aree per ombreggiare e proteggere il terreno dal sole e trattenere quanta più umidità possibile, mentre in altre aree abbiamo rotto la parte superiore del terreno per evitare la formazione di crepe profonde e prevenire una forte evaporazione. Nel vigneto abbiamo evitato qualsiasi defogliazione e la cimatura è stata effettuata prima possibile, per aiutare le piante a conservare quanta più acqua possibile.
Nel mese di agosto è arrivata finalmente un po’ di pioggia, che ha aiutato le viti a essere meno stressate e garantirà alla fine vini migliori e più equilibrati. In questa fase le uve avevano urgente bisogno di acqua per ottenere la giusta maturazione fenolica e tecnologica. Le piogge ci hanno permesso di tenere le uve più a lungo sulle viti e di prolungare il periodo di maturazione perché hanno diluito il contenuto di zuccheri negli acini e questi hanno avuto più tempo per creare composti aromatici.
Grazie a queste piogge abbiamo potuto lavorare in modo molto più rilassato durante la vendemmia, che si è conclusa con successo. In cantina abbiamo effettuato macerazioni più brevi e meno follature e rimontaggi del solito, per evitare di estrarre troppi tannini.
I vini risultano piuttosto strutturati, con un’alcolicità un po’ più alta del solito, ma considerando la difficile situazione della prima parte della stagione vegetativa siamo soddisfatti dei risultati finali.